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Emofilia A

Nel cane l’emofilia A è una malattia della coagulazione del sangue, che causa emorragie gravi, anche mortali. E’ di natura genetica, legata alla mutazione di un gene sul cromosoma X, che è un cromosoma legato al sesso. Da un lato, l’emofilia A è una patologia di per sé molto grave, che può arrivare anche a provocare la morte del cane. Dall’altro, è spesso mascherata sia dalla condizione di portatore sano nella femmina, sia dal fatto che le forme lievi o moderate del maschio possono non essere diagnosticate per tutta la vita dell’animale. Tipicamente, le manifestazioni cliniche sono sanguinamenti spontanei, sanguinamenti esagerati in conseguenza di piccoli traumi e ferite, ma anche emorragie devastanti che insorgono improvvisamente quando il cane subisce un trauma importante o un intervento chirurgico, mentre eventi minori non causano alcuna emorragia. Devono far pensare all’emofilia anche la presenza inspiegabile di masse subcutanee, di gonfiori articolari (che nel lungo periodo rendono inutilizzabile l’arto), ematomi (spesso nel punto di iniezioni), diarrea con sangue refrattaria alle terapie. Ci sono anche altri possibili segni, che dipendono dalla localizzazione delle emorragie: sintomi neurologici provocati da emorragie cerebrali, sintomi respiratori per emorragie polmonari o nella cavità pleurica. Solo i test specifici, però, possono confermare il sospetto clinico, e soprattutto sono gli unici in grado di condurre a una corretta prevenzione. Purtroppo la mia cultura su questa malattia deriva dall’aver acquistato un cucciolo di pastore belga malinois che ho scoperto essere emofilico e che non sono riuscita in nessun modo a salvare.

Voleva vivere, ma l’emofilia A non lascia scampo

Io e lui abbiamo combattuto per mesi riuscendo ogni volta ad allontanare la morte ma era una battaglia persa in partenza. Jet è stato un cane eccezionale , la sua aspettativa di vita era di 10 mesi e lui è morto a 22 mesi PERCHE’ VOLEVA VIVERE, ma l’emofilia a NON LASCIA SCAMPO.

La sera che abbiamo deciso di arrenderci, dopo una settimana continua di emorragie e nessuna risposta alle terapie, Jet ringhiava ai veterinari quando si avvicinavano. L’ultima immagine che ho di Jet sono i suoi occhi sbarrati di paura mentre il mio veterinario prendeva la vena per addormentarlo prima di sopprimerlo e lui mi si ranicchiava in braccio.

Ad oggi esiste un progetto di screening volontario che si chiama malinemo e che è stato gentilmente intitolata alla memoria del mio cane che è stato il primo, ma non il solo, pastore belga al quale è stata diagnosticata la malattia in Italia, sul sito www.malinemo.net si possono trovare tutte le informazioni necessarie sia sulla malattia che sul test da effettuare; sempre sul sito c’è il database dei cani che sono stati testati e dei quali i proprietari hanno autorizzato la pubblicazione dei risultati.

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